mercoledì 11 maggio 2016

Stand by Me - Ricordo di un'estate (Stand by Me, 1986) di Rob Reiner

Dopo aver appreso la notizia della morte di un amico, uno scrittore ricorda un lontano episodio della sua giovinezza, quando, nell’estate del 1959, in Oregon, partì insieme ad altri tre ragazzini per un’avventurosa escursione nei boschi, seguendo il percorso della ferrovia. Lo scopo del viaggio era la ricerca del fantomatico cadavere di un ragazzo di cui avevano sentito parlare dai più grandi. Alla fine tutti e quattro torneranno cambiati da quell’esperienza, in cui hanno provato, per la prima volta, il brivido del pericolo e il sapore della maturità. Celebre film generazionale e pellicola di culto degli anni ’80, tratta dal racconto “The Body”, contenuto nella raccolta “Stagioni diverse” di Stephen King. Il film, che prende il titolo della famosa canzone di Ben E. King che fa parte della colonna sonora, è una splendida elegia nostalgica sul mondo adolescenziale, capace di coglierne, con magistrale densità narrativa, l’incanto magico, lo spirito ribaldo, il sentimento ingenuo e l’avventurosa incoscienza. Il ritratto malinconico dell’America anni ’50 è sontuoso, grazie alla solida sceneggiatura di Reynold Gideon e Bruce A. Evans (candidata all’Oscar), alla bella fotografia di Thomas Del Ruth e alle efficaci interpretazioni di un cast che annovera alcuni “saranno famosi”, come River Phoenix e Kiefer Sutherland, affiancati da Wil Wheaton, Corey Feldman, Jerry O'Connell. Richard Dreyfuss intepreta invece Gordie adulto e dà voce al narratore fuori campo nella versione originale. Costruito secondo la classica struttura del viaggio iniziatico, inteso come percorso di formazione interiore, regala ancora oggi sincere emozioni per il suo tocco lieve, per il potere ammaliante dei ricordi, per la sentita celebrazione dell’amicizia e per la sua lucida capacità di esplorare quella linea d’ombra posta al confine tra giovinezza spensierata e maturità problematica. Le difficili prove che i quattro ragazzi devono superare durante il loro lungo percorso sono, ovviamente, una metafora degli strali della vita, che attende minacciosa e incombente nel folto della natura selvaggia, meravigliosa e inquietante. Memorabile la sequenza del ponte ferroviario, rimasta nell’immaginario collettivo, con il treno, la cui presenza aleggia costantemente per tutta la durata del viaggio, che fa da allegoria della morte. Insieme a The Last Picture Show di Bogdanovich, Rumble Fish di Coppola, American Graffiti di Lucas e Four Friends di Arthur Penn, è uno dei migliori film americani sul tema dell’amicizia virile e del passaggio dolce amaro dall’adolescenza all’età adulta.

Voto:
voto: 4/5

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